lunedì 7 dicembre 2009

Più "knowledge worker", le aziende apprezzano il lavoro creativo Il mercato attribuisce molta importanza all'aggiornamento.
Nell'arco della vita più frequenti i passaggi da un'azienda all'altra e in settori affini La crescita delle aziende e quindi lo sviluppo economico si basano in gran parte sui livelli di conoscenza dei singoli, è il richiamo più volte fatto dall'Europa
A causa dei continui mutamenti che interessano il mondo del lavoro assume crescente importanza la formazione permanente.
Lo studio e l'apprendimento sono diventati un diritto-dovere di tutti e per tutto l'arco della vita. A volte si tratta di corsi brevi, strutturati con orari e modalità compatibili con la vita dei lavoratori. "Dunque, è la formazione permanente il modello su cui puntare in una società in continua evoluzione, con una forte spinta al cambiamento in tutti i settori", lo dicono le università che rispondono a richieste sempre più urgenti di formazione. Sul fatto che la formazione sia utile sono tutti d' accordo. Ma che sia uno dei quattro pilastri su cui si basa lo sviluppo economico, e quindi anche la crescita delle aziende, appare meno ovvio. E' la tesi sostenuta da Gary Backer, premio Nobel per l'economia, il quale parla delle "quattro forze dell'economia, riassumibili nell'acronimo Mett: Markets, Education, Trade and Technology". Regola che vale per tutti i paesi sviluppati o emergenti, aziende grandi o piccole.
Un'altra cosa di cui tenere conto è che la società sta vivendo un'altra trasformazione, quella verso il lavoro creativo. Per "creative work" si intende una cultura del lavoro contrassegnata da responsabilità propria, adattabilità e creatività. Il "knowledge worker" sa che nell'arco della propria vita lavorerà per varie aziende e cercherà pertanto di rimanere sempre "concorrenziale". Attribuirà grande importanza alla formazione e al perfezionamento per essere sempre pronto a lavorare anche in altre aziende e settori affini. Il lavoratore creativo lavora in forma autonoma, come dipendente o a progetto. Il centro dell'attenzione è rappresentato dalla propria persona - con coinvolgimento dell'intera sua rete di rapporti sociali. È spinto dal piacere nel lavoro, dall'autorealizzazione e dal senso del suo operato. Per lui il lavoro è sinonimo di crescita individuale e rappresenta la strada verso l'ulteriore sviluppo. Quanto ai servizi si registra un sorprendente aumento degli operatori impegnati nelle attività di consulenza in ambito aziendale, fiscale, patrimoniale, sanitario, familiare, ambientale. L'aumento di questi servizi di consulenza dipende in parte anche dal mondo dell'economia che, per la sua crescente complessità, spinge le aziende a rivolgersi sempre più frequentemente a consulenti. Accanto al rapporto di lavoro subordinato, vi è anche la possibilità di affrontare il mercato del lavoro mettendosi in proprio. Un indubbio vantaggio è quello di essere indipendenti e di potere realizzare le proprie idee. D'altra parte non va trascurato il fatto che ci vuole coraggio per assumersi dei rischi e che, almeno temporaneamente, bisogna essere in grado di sopportare notevoli carichi di lavoro. Ci vuole quindi una valutazione particolarmente accurata per stabilire se si hanno i numeri per diventare "imprenditore".

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