lunedì 7 dicembre 2009
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha presentato a Milano l'Osservatorio Italia Digitale 2.0, realizzato da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici in collaborazione con il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica.
Il focus dell'Osservatorio evidenzia la necessità di incrementare l'uso delle tecnologie online da parte di imprese e famiglie e di trasformare la Rete da strumento di comunicazione a interfaccia fondamentale per l'erogazione di servizi interattivi ai cittadini e alle imprese. Questa esigenza nasce dal ritardo che ancora esiste in Italia nell'utilizzo di Internet per lo sviluppo di una Società dell'Informazione e della Conoscenza.
LA RETE È ABITATA DA MENO DEL 50% DEGLI ITALIANI
Solo il 47% della popolazione tra 15 e 74 anni (21,6 milioni nel 2008) accede
tramite internet ai servizi disponibili online; 1/3 delle aziende continua a non essere in rete, e tra le microimprese il tasso sale al 43%. L'utilizzo di internet mobile appare essere segmentato in due cluster principali: business users (imprenditori e dirigenti) e giovani (studenti).
I COMUNI: MOLTI CONTENUTI INFORMATIVI, POCHE PROCEDURE
INTERATTIVE
Tutti i Comuni sono informatizzati, accedono a internet (nella maggior parte dei casi
con collegamenti a banda larga) e in misura significativa (82%) hanno un sito web.
LE SCUOLE: LE TECNOLOGIE SONO ANCORA FUORI DALLA DIDATTICA
Pur presentando una dotazione tecnologica di base di buon livello (internet 98%,
banda larga 95%, sito 71% e intranet 67%) le scuole italiane sono ancora indietro nel
processo di implementazione dei servizi alle famiglie e agli studenti: il 100% dà
informazioni di carattere generale, ma solo il 2% consente pagamenti ed iscrizioni on
line.
LA SANITA': RISPARMI DEL 10% DELLA SPESA NAZIONALE CON L'USO DELLE
TECNOLOGIE ICT E DELLA TELEMEDICINA
Il mondo della sanità mostra livelli elevati di diffusione dell'Ict, più o meno per tutte le
principali piattaforme: internet 100%; banda larga 98%, sito 84%, intranet 81%,
cellulare 58% e sistemi di videocomunicazione 15%.
NASCE UN PROGETTO PAESE PER L'ITALIA DIGITALE
Occorre realizzare un Progetto Paese sistemico, che coinvolga domanda e offerta,
indirizzato a superare, progressivamente ma con tempi definiti, il ritardo digitale di tutte le componenti della società civile.
IL RUOLO DEI SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI PER IL RILANCIO
DELL'ECONOMIA
Il Settore conta circa 1 milione di imprese e 2,5 milioni di addetti, con un volume di
affari di circa 350 miliardi di euro. Una crescita nell'ultimo quinquennio del 33% in
termini di investimenti, pari a circa 24 miliardi l'anno, e del 20% in termini di occupati.
La crisi economica che ha coinvolto finora circa 100mila addetti non impedisce a
questo settore di esplicare un importante effetto moltiplicatore, pari a 2,38, su tutto il
sistema economico italiano. Il valore aggiunto prodotto direttamente dai Servizi Innovativi e Tecnologici è pari al 13% del Pil, ma raggiunge il 30% se si valuta il contributo indiretto fornito agli altri settori dell'economia.
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